Siti internet, comunicazione, arte, design (Torino) Deside |Communication Provider|: ottobre 2005

26 ottobre 2005

A Torino...Porte aperte all'innovazione

La Manifestazione
Torino e la sua provincia sono territori ricchi di innovazione tecnologica in parte provenienti dalla tradizione industriale in parte da nuove iniziative e realtà: l’idea è di far conoscere questo patrimonio, rendendone accessibili i luoghi, con una particolare attenzione divulgativa e con l’intenzione di indurre desiderio di farne parte, di vantarlo e di considerarlo come una ricchezza della propria comunità.
La manifestazione si presenta come un “numero zero” di successive iniziative più articolate e più ampie dal punto di vista territoriale (l’intera regione), ha carattere sperimentale.

Obiettivi principali della manifestazione
Far partecipare il territorio, la cittadinanza alla conoscenza dei processi di innovazione, della ricerca, delle applicazioni tecniche, delle trasformazioni con la visita ai luoghi per scoprire il lavoro, le professionalità, le capacità e le occasioni imprenditoriali
Promuovere un diffuso sostegno permanente, con obiettivi specifici per setttore, a chi (strutture e persone) si occupa di innovazione e contribuisce al suo sviluppo; una adeguata politica industriale e della ricerca
Diffondere tra la gente la consapevolezza che si può essere dentro l’innovazione non solo come utenti, conoscendo il funzionamento di quanto ci circonda nella via quotidiana, ma anche come protagonisti a cominciare da una maggiore attenzione alla formazione alle materie scientifiche unite alla cultura umanistica
Proporre sia ai luoghi e le strutture attente all’innovazione, sia a chi ci lavora, di essere soggetti attivi nel sociale anche come testimoni e divulgatori
Far conoscere le strutture che in forma permanente si occupano di offrire informazione, consulenza, servizi a chi vuole promuovere imprese innovative, operando per la trasformazione dei risultati dell’innovazione in valore economico

I luoghi e le strutture impegnate nell’innovazione aprendosi alla gente, ai cittadini, possono svolgere anche un ruolo di coesione sociale, di visione comune del futuro.

Una manifestazione articolata che si rivolge a:


- Scuole superiori (studenti e insegnanti)
- Famiglie (gruppi e singoli)

ma anche a:

persone che lavorano nelle strutture dell’innovazione, perché partecipino direttamente a meccanismi di divulgazione;
strutture e persone protagonisti dell’innovazione, perché si misurino con meccanismi nuovi di rapporto con la comunità in cui sono inseriti;
Soggetti impegnati, nel pubblico e nel privato, a promuovere idee innovative, aziende, lavoro, innovazione, orientamento perché possano contribuire ad allargare la conoscenza;
universitari che studiano per immettersi nell’innovazione, perché possano inserirsi nella realtà a cui aspirano.

Caratteristiche territoriali dell’evento
Per la prima volta in Italia, su questo tema, la manifestazione coinvolge un territorio ampio metropolitano e provinciale (che avrà successivamente uno sviluppo regionale), avendo scelto geograficamente aree interessanti per i temi trattati raggruppando situazioni anche ai fini della comodità pratica della visita del pubblico (Area Politecnico Torino, Area Environment Park Torino- direttrice Settimo, Area Grugliasco direttrici Collegno/Rivoli, Area Mirafiori direttrice Beinasco/Orbassano, Area Università Torino, Area Barriera di Milano direttrice Ivrea, ecc. e altre zone).
L’epicentro della manifestazione ha una specificità territoriale (piazza Livio Bianco), il radicamento in una periferia (Mirafiori) arricchisce la manifestazione e fa conoscere le attività di innovazione realizzate o riconducibili agli interventi di LISEM e all’area Urban: Riusa, la formazione, le imprese ospitate, le scuole, le imprese dell’area, alcune iniziative dei Partner.
Un punto centrale simbolico (Atrium) raccorda la manifestazione agli obiettivi generali, alla spinta generale della città, provincia, regione, a creare il proprio futuro attraverso diversificate politiche.


Per maggiori informazioni: http://www.porteaperteinnovazione.it/

25 ottobre 2005

Un designer italiano propone il divano che si trasforma in aspirapolvere

Lorenzo Damiani, riconosciuto designer italiano ha proposto l'aspirapolvere che fa sedere gli ospiti.


Beh, non potevamo non segnalarlo.Visto che la maggior parte degli annunci provengono dall'estremo oriente è giusto che si dia un po' di spazio al vecchio continente. E con precisione all'Italia, città di Como. Non si tratta propriamente di tecnologia spinta, ma..... merit aattenzione.Lorenzo Damiani, riconosciuto designer italiano ha proposto l'aspirapolvere che fa sedere gli ospiti.Si chiama AirPouf. E' un Pouf sul quale far sedere gli ospiti nel proprio salotto.
Ma una volta che sono andati via, AirPouf si trasforma in un aspirapolvere.

I tre pomellini che si notano sulla sfera corrispondono all'imboccatura del tubo, al pulsante di accensione e al cavo di alimentazione per far funzionare l'aspirapolvere.E' prodotto dalla Campeggi Srl (nota per arredamenti poliedrici e multifunzionali, come ad esempio Maîtresse, lampada da salotto che si trasforma in letto).Peccato che sul sito aziendale non se ne trovi ancora traccia.
Ci auguriamo di vedere presto AirPouf disponibile in tutti i negozi del mondo.


da WebMasterPoint.org

24 ottobre 2005

Hype gallery

Hype è una galleria d'arte aperta a tutti i creativi. Il progetto, con il supporto tecnico di HP, è partito da Publicis Londra due anni fa, passando poi da Parigi, Mosca e Singapore. Dall'8 novembre sarà a Milano nello spazio espositivo di via Assab 1. Per partecipare basta inviare una immagine o un filmato il cui titolo contenga le lettere H e P.

21 ottobre 2005

GoogleSightseeing - Le foto dal satellite più strane

GoogleSightseeing è la dimostrazione che la febbre della scoperta dei luoghi più incredbili e delle cose più curiose al mondo grazie a GoogleMaps è diventata più che una moda.

Giusto per fare un esempio: il volto di Gesù nel deserto del Perù.

19 ottobre 2005

Le copertine dei magazine per quarant'anni di storia

Sono state selezionate dall'Associazione degli editori americani Dal Vietnam a Demi Moore incinta, dall'allunaggio all'11 settembre

"LA REALTA' spuntata della guerra in Vietnam" titolava la copertina di Life del 26 novembre del 1965. Foto: un vietcong con due enormi cerotti adesivi sul volto a coprirgli occhi e bocca. Mentre sulla copertina di Vanity Fair dell'agosto 1991 c'era il pancione di Demi Moore incinta: quando apparve nelle edicole americane la rivista suscitò un tale scandalo da essere immediatamente ritirata in molti stati per essere distribuita dentro buste opache. Queste sono solo due delle copertine selezionate dall'Asme, l'Associazione degli editori americani (http://www.magazine.org/editorial/13730. cfm), per rappresentare quarant'anni di storia americana anticipando, scioccando, e cercando di stimolare le riflessioni del pubblico dei lettori per "portare a termine", come si legge tra le motivazioni della scelta, "la loro missione editoriale".

Ed ecco Muhammad Ali novello San Sebastiano su Esquire del '68. Il campione aveva rifiutato la leva dichiarando: "Perché dovrei sparare a gente lontana per conto di un governo che tratta i negri di Lousville come fossero dei cani?". Aveva rischiato il carcere, aveva perso il titolo di campione del mondo ed era rimasto inattivo per 43 mesi.

Ancora Life con il primo uomo sulla Luna in un'edizione speciale del 1969, o la frase lapidaria che campeggia solitaria su un numero di Time del '66 ripetendo lo stesso interrogativo che si pose Nietzesche nel 1882: "Dio è morto"?.

Nera, anzi un grigio seppia scurissimo, è la copertina del New Yorker del 24 settembre del 2001: sullo sfondo le sagome, nere questa volta, delle due Twin Towers, forse le loro ombre.

E nera è anche la ragazza seduta su una seggiola con un coniglietto bianchissimo come schienale: era il 1971, lei la prima playmate afroamericana sulla copertina di Playboy, mentre Cindy Crawford vestita da George Washington inaugura il primo numero di George, la rivista fondata, diretta e pubblicata dallo scomparso John John Kennedy che evidentemente non mancava di autoironia.

Insomma una panoramica dei fatti più significativi degli ultimi 40 visti attraverso le copertine più belle. Ovvero la difficilissima arte di informare attraverso le immagini.


Gaia Giuliani (La Repubblica)

18 ottobre 2005

[D-Art] Le moto come opere d'arte - Mostra spettacolo a Milano

Pensate che le moto siano solo mezzi di trasporto?
Dopo un salto alla mostra "Motocicletta italiana" - Milano, Fondazione Mazzotta dal 27 ottobre al 12 marzo - sarà facile cambiare idea!! Esposte insieme 20 opere d'arte, 50 manifesti e 30 motociclette, capaci di far sognare intere generazioni.
Da non perdere!

http://www.mazzotta.it/pgs-ita/prossime.html


Laura Pallina

Nessun 'imperativo' per gli italiani

"L'isolamento, a volte aristocratico, a volte impotente, spesso provinciale, è comunque stato sempre una costante della professione nel nostro paese. In qualsiasi consesso ci siamo sempre comportati in maniera minoritaria, incapaci di collegarci con quanto di vivo succede all'esterno. Peccato. Stabilire i link è il modo più efficace per crescere e per rafforzare il movimento. L'isolamento fa rasciugare l'iniziativa, anche grafica, fino a renderla del tutto inefficace."

Lo scrivevamo alcuni mesi fa commentando un bel libro di Liz McQuiston, The Graphic Agitation 2, e lamentando come la rappresentanza italiana fosse in quella sede assai scarsa. Solo una apparizione veloce di Oliviero Toscani.
Il catalogo di The Graphic Imperative, la mostra preparata per il Massachusetts College of Art da Chaz Maviyane-Davies, Elisabeth Resnick e Frank Baseman, ci mostra, impietosamente, come la grafica italiana non sia più degna neppure di quella apparizione. Fuori anche Oliviero Toscani. Nella mostra di Boston, che ricordiamo trattava della grafica internazionale per "...la pace, la giustizia sociale e l'ambiente", l'Italia è del tutto assente. 121 manifesti dal 1965 ad oggi e nemmeno un posticino per la nostra grafica. La mostra appare, guardando il catalogo, bella e significativa. Tutti i maggiori grafici vi sono rappresentati con pezzi sicuramente importanti.

Perché allora l'assenza che lamentiamo? Forse per la mancanza di qualità della nostra grafica, poco attenta al sociale e poco valida progettualmente? Forse. Forse, però, anche per le carenze di rapporto che andavamo citando all'inizio. Le nostre associazioni, i nostri rappresentanti più qualificati non fanno 'squadra'. Ognuno coltiva il suo orticello e tanti saluti al secchio. Quindi la grafica italiana cessa di esistere sul mercato internazionale della cultura e delle idee. Requiescat.

Info: www.thegraphicimperative.org


da socialdesignzine.aiap.it

14 ottobre 2005

The Keith Haring Show

Una delle più importanti retrospettive sinora dedicate al grande artista americano. La mostra comprende circa cento dipinti, quaranta disegni, numerose sculture e opere su carta di grande formato. L’esposizione è corredata, inoltre, da una vasta documentazione fotografica, che illustra il contesto in cui è nata e si è sviluppata la sua arte.
Milano - Triennale

dal 28-09-2005 al 29-01-2006

13 ottobre 2005

Oro Nero [Otto Ohm - PseudoStereo (2003)]

C’è una nuova luna stasera
Con un filo di voce io cerco di cantarla
Sono io l’uomo con la valigia
Sempre pronto a partire
Sempre con la guardia alta
E scrivo a fondo per vedere, se è più profondo di questi occhi tuoi
E cercherò risposte che di certo non sapresti darmi mai

Quando ami per davvero, non ti basterà il futuro
Vuoi soltanto avere lei che vale più dell’oro nero
Vuoi svegliarti la mattina, respirare il suo cuscino
Fisso sul soffitto dire piano è tutto vero, è tutto vero...

C’è una nuova luna stasera
Con un filo di musica cerco di offuscarla
Per filtrare la luce cattiva
Liberare la mente, da ogni forma perversa
Nei piccoli progressi della casa
Scaccerò le nostalgie
Eviterò le stupide allusioni tra le nostre gelosie

Quando ami per davvero, basta poco per sognare
Ed il motorino è un razzo che da te mi fa arrivare
Vuoi svegliarti la mattina e vederla riposare
Per avere la certezza che non se ne vuole andare
Quando ami per davvero, non ti basterà il futuro
Vuoi soltanto avere lei che vale più dell’oro nero
Vuoi svegliarti la mattina, respirare il suo cuscino
Fisso sul soffitto dire piano è tutto vero, è tutto vero...

È tutto vero, quest’oro nero
È tutto vero, quest’oro nero...

12 ottobre 2005

[D-Art] Le bellezze di Torino in una guida

Il piemontese si sa, è falso e cortese. Ecco perché quando gli domandi cosa pensa della sua regione, risponde: «È bella, ma il posto da dove vieni tu è altrettanto bello».
Un discorso che a Torino è ancora più netto; la sindrome di inadeguatezza rispetto alle “vere grandi città” resiste.
Risultato scontato: Torino è bella, ma nessuno lo sa con certezza.
Ora finalmente c’è la guida definitiva ed accattivante per scoprire la vecchia città dell’auto, la prossima città delle Olimpiadi e la futura città del design e del turismo.
Torino tour – Visual design per una città invisibile”; foto splendide, formato comodissimo, piantine intelligenti e suggerimenti per ogni genere di interesse: dai vestiti all’enoteca, dal museo al post industriale.
Vengono evidenziate dieci zone che delineano una mappa mentale basata sulla percezione collettiva dell’ambiente urbano: da Porta Nuova a San Salvario, da Borgo Nuovo a Borgo Po, da Porta Nuova ai Giardini Reali. E ancora il Quadrilatero, cuore antico della città, Borgo Dora e Borgo Aurora, il nuovo Polo Tecnologico e quello della movida giovanile dei Docks Dora, Borgo Campidoglio e la stazione passante di Porta Susa.
Infine il nuovo polo culturale che correrà lungo il Passante ferroviario, il Politecnico, il Lingotto, da sempre protagonista dello scenario urbano di Torino, e il prossimo futuro Distretto Olimpico.
Per averla si può richiederla gratis alla Camera di commercio oppure all’ordine degli architetti; oppure in libreria acquistandola a 10 euro (ed. Teknemedia “Torino La guida definitiva” a cura di Enzo Biffi Gentili).


Laura Pallina

Modifica un immagine a mani nude

Proprio oggi l'ufficio stampa della società Giapponese DNP, annuncia un sistema interattivo per manipolare le immagini direttamente a mani nude.
Il sistema funziona grazie ad uno schermo semi trasparente touch screen (massima dimensione 75") sul quale è possibile spostare oggetti ed effettuare le normali operazioni fatte solitamente con i principali programmi di grafica.
Esistono 2 modi per proiettare l'immagine, il primo grazie ad un proiettore posto di fronte allo schermo, quindi essendo alle vostre spalle potrebbe risultare a volte scomodo; il secondo è quello di proiettare la figura da dietro il pannello, questo però limita la dimensione massima dello schermo a 60".
Il prezzo previsto è di 5.000 Yen, circa 3.630€.. si sa, la tecnologia costa.


da Gadgetblog.it

10 ottobre 2005

[Deside] Vi presento...Luisa Montalto

Astronauta illustratrice e sentimentale...Luisa Montalto ha vissuto in città come Roma, Parigi e Venezia sognando di poterne respirare la romantica atmosfera.
Appassionata di danza si è laureata in lettere con una tesi su Naomi Kawase (regista giapponese) che immagina molto vicina al suo modo di esprimersi.
Non ha ancora trovato le risposte che cercava ma sembra che questo non la scoraggi dal momento che si ritiene ancora "libera di continuare a confondermi con nuovi ed entusiasmanti tentativi".

Il suo sogno nel cassetto: disegnare una copertina per il New Yorker.
Sogno nel cassetto del cassetto: avere uno studio all'ultimo piano al centro di Parigi.

Sul suo sito trovate numerose illutrazioni, diversi dipinti su tela e Tyo-Tyo...il suo bellissimo diario personale (ovviamente illustrato) scaricabile in formato PDF.
Musica consigliata per la navigazione: Forbidden Colours di Ryuichi Sakamoto.

Gala

Lo sapevate che...

Il marchio di occhiali è nato dal brevetto di un modello da sole divenuto simbolo degli eroi del secondo conflitto mondiale perché lo portava il generale Douglas Arthur MacArthur, comandante supremo delle forze alleate nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale. Il prototipo, chiamato Anti-glare, venne poi ribattezzato, per ragioni commerciali, Ray Ban, dalle parole inglesi Bannish Rays - ciò che bandisce i raggi.

05 ottobre 2005

"3" fa il bis con la Marini e Cecchi Gori

Sarà on air dal 9 ottobre il sequel dello spot ‘3’ con Valeria Marini e Vittorio Cecchi Gori. Intanto, secondo indiscrezioni, la lista dei testimonial potrebbe includere presto anche Francesco Cossiga e Giulio Andreotti.

Claudio Amendola e Valeria Marini salgono su un taxi all’inseguimento di Vittorio Cecchi Gori. Inizia così il secondo episodio dello spot per i videofonini ‘3’, on air dal 9 ottobre sulle principali reti tv. Il film (15”) è firmato da Bates e diretto da Simona Izzo e Ricky Tognazzi. Durante il tragitto in taxi verso l’aeroporto di Fiumicino, Amendola illustra alla Marini i vantaggi della nuova promozione ‘3’ relativa a musica e tv. Ma una volta arrivati a destinazione, i due scoprono che Cecchi Gori è già salito sull’aereo e li osserva da dietro l’oblò. A questo punto Valeria urla al marito la sua frase-tormentone (‘Videochiamami’), mentre tutto l’aeroporto scandisce in coro: ‘Videochiamala’. Intanto, secondo indiscrezioni, si potrebbe presto allungare la lista dei testimonial ‘3’. La società guidata da Vincenzo Novari starebbe infatti per arruolare due ‘grandi vecchi’ della Repubblica italiana: Francesco Cossiga e Giulio Andreotti.

04 ottobre 2005

Coi Piedi Per Terra [Fuori Campo (1999) - Modena City Ramblers]

Ti ho amato attraverso giorni
Di buona fortuna e di festa
Ti ho amato attraverso giorni
Di mare agitato e tempesta
Ti ho amato attraverso gli anni
Le strade, gli oceani e le terre
Attraverso i momenti felici
Le gioie, i pianti e le guerre

Abbiamo girato paesi
E ascoltato le orchestre suonare
Abbiamo guardato persone cadere
E fucili sparare
E riso e scherzato
Sperando che il tempo non dovesse finire
E bevuto col nodo alla gola
Guardando gli amici partire

Mi hai dato conchiglie
Per farmi ascoltare i racconti del mare
Mi hai dato un tamburo
Per battere il tempo e sentirlo passare
Mi hai dato parole e storie
E un bicchiere robusto e profondo
Per poterci raccogliere dentro
Le grida e il dolore del mondo

Puoi prendere un fuoco
Ed accendere i sogni di chi ti sta intorno
Puoi aprire la mano
E raccogliere tutti i colori del giorno
Puoi fare un castello
Con legni spezzati e barattoli rotti
Puoi trovare una stanza grigia
E riempirla del blu della notte

Ti ho amato attraverso giorni
Di buona fortuna e di festa
Ti ho amato attraverso giorni
Di mare agitato e tempesta
Ti ho amato per quando mi hai preso
E portato vicino a una stella
E per quando mi hai preso per mano
E tenuto coi piedi per terra
Coi piedi per terra

03 ottobre 2005

[Deside] Torino capitale mondiale del design

Devo ricredermi su quanto pensavo finora.

Il DOPO OLIMPIADI vedrà a Torino una lunga serie di manifestazioni ed eventi che porteranno il capoluogo piemontese sotto i riflettori nei prossimi due anni. Nel 2006, "per l'eccellenza del programma presentato..." Torino sarà Capitale internazionale del libro e fino alla primavera del 2007, terminate le Olimpiadi invernali, si moltiplicheranno le manifestazioni intorno all'idea del libro e della lettura.

La qualità degli impianti olimpici convince anche per il "naturale prolungamento" dei Giochi della Neve...le Universiadi porteranno a Torino 4mila tra atleti e accompagnatori.

Dando scacco matto a India ed Estonia Torino si è aggiudicata la sfida per le Olimpiadi di Scacchi e così...nella primavera del 2006, sotto la Mole si sfideranno 1800 giocatori di 150 nazioni.

Tutto questo sarà parte dell'avvicinamento a una grande sfida: saldare il nome di Torino con il design piemontese e nazionale. E il 2008 è la data ufficiale in cui la città si è aggiudicata la nomination di "Capitale Mondiale del Design" (la consacrazione è avvenuta a Copenaghen durante la 24a Assemblea dell'Icsid, Associazione che raccoglie i principali attori del design internazionale). Un filo di eventi ci condurrà verso questa data...e qualcosa si è già in messo in moto. Si parla infatti della realizzazione di un "Design Center" che ispirandosi a quelli già presenti in grandi capitali europee non sia solo vetrina ma anche scuola, occasione di ricerca e sperimentazione continua. "Fare design" quindi, partendo dalla tradizione torinese e piemontese.

Forza Torino!
Gala

02 ottobre 2005

[D-News] Boycott Coca Cola

Si chiama Sinaltrainal ed è la federazione dei sindacati colombiani del settore alimentare: tre anni fa ha lanciato una campagna di boicottaggio della Coca Cola, accusata di mettere in atto una sistematica e feroce repressione sindacale con la complicità delle unità paramilitari o “squadre della morte”. L’obiettivo della corporation –che si è guadagnata il posto d’onore nella poco ambita classifica delle 10 peggiori multinazionali del 2004 stilata dalla rivista americana Multinational Monitor- pare essere quello di cancellare ogni diritto dei lavoratori e qualsiasi forma di contrattazione collettiva per poter continuare a imporre la precarizzazione del lavoro, i licenziamenti indiscriminati e la diminuzione dei salari, aumentando così a dismisura i propri profitti. Migliaia di dipendenti sono infatti stati licenziati e sostituiti con lavoratori “flessibili”, che guadagnano 80 dollari al mese per 12 ore al giorno di lavoro (un operaio regolare ne prende 360!) e sono privi di assistenza sanitaria, tutela sul posto di lavoro, diritto di organizzarsi. Tale violazione dei diritti è spesso fatta passare dal governo colombiano come Legge Anti-Terrorismo, con giustificazioni ormai familiari dopo l’11 settembre; mentre i tagli allo stato sociale appaiono in linea con il programma di aggiustamento strutturale imposto dal Fondo Monetario Internazionale.
Una commissione indipendente formata da un consigliere comunale di New York, attivisti di sindacali, organizzazioni studentesche e associazioni della società civile si è recata nel gennaio 2004 in Colombia per accertare le violazioni contro i dipendenti della Coca Cola ed ha verificato ben 179 violazioni gravi di diritti umani nei confronti dei dipendenti della multinazionale, tra le quali 9 omicidi e numerosi casi di sequestri e torture anche a carico di familiari di sindacalisti.
Già nel 2001 il Sinaltrainal aveva intrapreso un procedimento presso il tribunale di Miami, Florida, contro la Coca Cola Company e le sue controllate colombiane. Poco dopo la Coca Cola aveva presentato denunce presso una corte colombiana contro coloro che l’avevano querelata negli USA per calunnia e diffamazione. Anche se le Corti colombiane hanno respinto tali denunce perché prive di fondamento, tuttavia la Coca Cola persiste tuttora senza tregua nella sua strategia legale.

In tutto il mondo, la multinazionale bianco rossa sembra ricorra abbastanza abitualmente a comportamenti non proprio virtuosi. In Guatemala, Filippine, Venezuela, Pakistan, Israele, India, Messico i movimenti sociali la accusano di corruzione e violenze. Inoltre, utilizzando enormi quantità d’acqua (ce ne vogliono 9 litri per produrre un litro di bibita!), pagate a cifre irrisorie, non solo prosciuga le falde me le inquina a tutto spiano, sottraendo alle comunità locali una risorsa fondamentale per la pastorizia e l’agricoltura.

Ad oggi la campagna di boicottaggio contro la Coca Cola si è ormai estesa a moltissimi paesi. Due esempi per tutti: numerose università americane non rinnovano più alla multinazionale il contratto di esclusiva per la fornitura di bibite, mentre in Italia i concerti organizzati da Coca Cola e Mtv sono stati oggetto di proteste –una delle quali è costata l’apertura di un processo contro 10 attivisti che il 10 settembre 2003 avevano contestato il concerto Coca Cola in P.za San Giovanni a Roma.

Il sito di riferimento per la campagna di boicottaggio della Coca Cola e di tutti gli altri prodotti distribuiti dallo stesso marchio è
www.nococacola.info . Troverete documenti dettagliati sulle azioni in corso, articoli che vi aggiorneranno sulla situazione colombiana, raccolte firme e istruzioni per contribuire concretamente a porre fine a questo scempio. Leggete e diffondete. Buon boicottaggio a tutti!