Siti internet, comunicazione, arte, design (Torino) Deside |Communication Provider|: [D-News] Boycott Coca Cola

02 ottobre 2005

[D-News] Boycott Coca Cola

Si chiama Sinaltrainal ed è la federazione dei sindacati colombiani del settore alimentare: tre anni fa ha lanciato una campagna di boicottaggio della Coca Cola, accusata di mettere in atto una sistematica e feroce repressione sindacale con la complicità delle unità paramilitari o “squadre della morte”. L’obiettivo della corporation –che si è guadagnata il posto d’onore nella poco ambita classifica delle 10 peggiori multinazionali del 2004 stilata dalla rivista americana Multinational Monitor- pare essere quello di cancellare ogni diritto dei lavoratori e qualsiasi forma di contrattazione collettiva per poter continuare a imporre la precarizzazione del lavoro, i licenziamenti indiscriminati e la diminuzione dei salari, aumentando così a dismisura i propri profitti. Migliaia di dipendenti sono infatti stati licenziati e sostituiti con lavoratori “flessibili”, che guadagnano 80 dollari al mese per 12 ore al giorno di lavoro (un operaio regolare ne prende 360!) e sono privi di assistenza sanitaria, tutela sul posto di lavoro, diritto di organizzarsi. Tale violazione dei diritti è spesso fatta passare dal governo colombiano come Legge Anti-Terrorismo, con giustificazioni ormai familiari dopo l’11 settembre; mentre i tagli allo stato sociale appaiono in linea con il programma di aggiustamento strutturale imposto dal Fondo Monetario Internazionale.
Una commissione indipendente formata da un consigliere comunale di New York, attivisti di sindacali, organizzazioni studentesche e associazioni della società civile si è recata nel gennaio 2004 in Colombia per accertare le violazioni contro i dipendenti della Coca Cola ed ha verificato ben 179 violazioni gravi di diritti umani nei confronti dei dipendenti della multinazionale, tra le quali 9 omicidi e numerosi casi di sequestri e torture anche a carico di familiari di sindacalisti.
Già nel 2001 il Sinaltrainal aveva intrapreso un procedimento presso il tribunale di Miami, Florida, contro la Coca Cola Company e le sue controllate colombiane. Poco dopo la Coca Cola aveva presentato denunce presso una corte colombiana contro coloro che l’avevano querelata negli USA per calunnia e diffamazione. Anche se le Corti colombiane hanno respinto tali denunce perché prive di fondamento, tuttavia la Coca Cola persiste tuttora senza tregua nella sua strategia legale.

In tutto il mondo, la multinazionale bianco rossa sembra ricorra abbastanza abitualmente a comportamenti non proprio virtuosi. In Guatemala, Filippine, Venezuela, Pakistan, Israele, India, Messico i movimenti sociali la accusano di corruzione e violenze. Inoltre, utilizzando enormi quantità d’acqua (ce ne vogliono 9 litri per produrre un litro di bibita!), pagate a cifre irrisorie, non solo prosciuga le falde me le inquina a tutto spiano, sottraendo alle comunità locali una risorsa fondamentale per la pastorizia e l’agricoltura.

Ad oggi la campagna di boicottaggio contro la Coca Cola si è ormai estesa a moltissimi paesi. Due esempi per tutti: numerose università americane non rinnovano più alla multinazionale il contratto di esclusiva per la fornitura di bibite, mentre in Italia i concerti organizzati da Coca Cola e Mtv sono stati oggetto di proteste –una delle quali è costata l’apertura di un processo contro 10 attivisti che il 10 settembre 2003 avevano contestato il concerto Coca Cola in P.za San Giovanni a Roma.

Il sito di riferimento per la campagna di boicottaggio della Coca Cola e di tutti gli altri prodotti distribuiti dallo stesso marchio è
www.nococacola.info . Troverete documenti dettagliati sulle azioni in corso, articoli che vi aggiorneranno sulla situazione colombiana, raccolte firme e istruzioni per contribuire concretamente a porre fine a questo scempio. Leggete e diffondete. Buon boicottaggio a tutti!