Siti internet, comunicazione, arte, design (Torino) Deside |Communication Provider|: Nessun 'imperativo' per gli italiani

18 ottobre 2005

Nessun 'imperativo' per gli italiani

"L'isolamento, a volte aristocratico, a volte impotente, spesso provinciale, è comunque stato sempre una costante della professione nel nostro paese. In qualsiasi consesso ci siamo sempre comportati in maniera minoritaria, incapaci di collegarci con quanto di vivo succede all'esterno. Peccato. Stabilire i link è il modo più efficace per crescere e per rafforzare il movimento. L'isolamento fa rasciugare l'iniziativa, anche grafica, fino a renderla del tutto inefficace."

Lo scrivevamo alcuni mesi fa commentando un bel libro di Liz McQuiston, The Graphic Agitation 2, e lamentando come la rappresentanza italiana fosse in quella sede assai scarsa. Solo una apparizione veloce di Oliviero Toscani.
Il catalogo di The Graphic Imperative, la mostra preparata per il Massachusetts College of Art da Chaz Maviyane-Davies, Elisabeth Resnick e Frank Baseman, ci mostra, impietosamente, come la grafica italiana non sia più degna neppure di quella apparizione. Fuori anche Oliviero Toscani. Nella mostra di Boston, che ricordiamo trattava della grafica internazionale per "...la pace, la giustizia sociale e l'ambiente", l'Italia è del tutto assente. 121 manifesti dal 1965 ad oggi e nemmeno un posticino per la nostra grafica. La mostra appare, guardando il catalogo, bella e significativa. Tutti i maggiori grafici vi sono rappresentati con pezzi sicuramente importanti.

Perché allora l'assenza che lamentiamo? Forse per la mancanza di qualità della nostra grafica, poco attenta al sociale e poco valida progettualmente? Forse. Forse, però, anche per le carenze di rapporto che andavamo citando all'inizio. Le nostre associazioni, i nostri rappresentanti più qualificati non fanno 'squadra'. Ognuno coltiva il suo orticello e tanti saluti al secchio. Quindi la grafica italiana cessa di esistere sul mercato internazionale della cultura e delle idee. Requiescat.

Info: www.thegraphicimperative.org


da socialdesignzine.aiap.it