svegliati e sorridi...
scrivi un pensiero felice...
pensa ai momenti + felici che hai passato...
comprati un fiore...
dipingi un quadro con le dita...
ascolta musica...
scrivi qualcosa su un muro...
leggi un libro...
piangi...
chiama un amico...
guarda le fotografie di quando eri piccolo...

....

...potrebbe essere una soluzione!

Il senso che diamo alle cose cambia a seconda di dove poniamo l’accento.
Forse la risposta, come la domanda, non è mai fuori da sé (e dai se).
Nel percorrere il (già) percorso, nel ricostruire la memoria di nomi, cose e città, tutto si riduce ad un giochino enigmistico:
le domande sono fatte di parole e gli interrogativi di punti interrogativi.

Siamo esseri complessi, piccoli inutili terremoti.
Numeri periodici.
Orizzontali e verticali.
Piccole stelle che credono di essere sole e non si accorgono di molto splendere.

Grazie V.