Siti internet, comunicazione, arte, design (Torino) Deside |Communication Provider|: Sui binari della simpatia

10 novembre 2005

Sui binari della simpatia

Sono in onda da qualche giorno gli spot istituzionali realizzati dalle Ferrovie dello Stato per il centenario della fondazione. Con lo slogan "Stiamo lavorando ad una storia diversa", la campagna è articolata in quattro soggetti ognuno dei quali affronta una criticità del servizio ferroviario.

Nello specifico i soggetti riguardano la puntualità, la pulizia e il posto. Negli spot, realizzati dall'agenzia Bates e firmati alla regia da Ricky Tognazzi, si raccontano le disavventure di un troupe cinematografica che sta girando un film in cui i personaggi – gli attori Stefania Rocca e Neri Marcoré – non si trovano perché il treno è in ritardo, perché non riescono a passare tra i vagoni strapieni di passeggeri o, infine, si trovano di fronte alla porta chiusa di un bagno fuori uso. In pratica l'esperienza quotidiana di qualunque utente del servizio ferroviario.
Si è detto che la campagna è un simpatico e coraggioso esempio di autoironia che ha lo scopo di tranquillizzarci facendoci sapere quanto le Fs siano impegnate per farci vivere una "storia diversa".

"La scelta fatta dall'agenzia – racconta Roberto Vella, direttore creativo di Bates – è stata quella di raccontare un film nel film. Dunque nessun tono autoincensante, nessuna promessa. Solo l'impegno al lavoro. Raccontiamo direttamente in chiave ironica le criticità di oggi e mostriamo dove la discontinuità in atto ci porterà. Abbiamo ritenuto questo il modo migliore per avvicinarsi al popolo dei viaggiatori, creando identificazione e fiducia".

Il luminoso esempio di pubblicità autoironica era stato programmato per gli inizi di ottobre, ma la storia dei vagoni infestati dalle zecche ha convinto i vertici delle Fs che lo scarso senso dell'humour che spesso dimostrano i passeggeri, sarebbe stato messo a troppa dura prova ed hanno preferito pagare una penale all'agenzia Bates e rimandare la campagna di un mese.

Di certo, pare curiosa la scelta di essere autoironici per presentare un servizio di fatto gestito da un monopolista, non avendo i cittadini la possibilità di scegliere i servizi offerti da un concorrente. Per il povero viaggiatore, stipato sui vagoni ferroviari, in ritardo e con il cesso inutilizzabile, l'autoironia delle Fs assomiglia molto ad una presa per i fondelli.


da socialdesignzine.aiap.it